I Giovani della Me.Te.Or. in “Una ragazza in gamba”

UNA RAGAZZA IN GAMBA

commedia in tre atti di Karl Valentin

 

Venerdì 13 aprile, ore 21,15

Sabato 13 aprile, ore 21,15
Teatro Mediglia, via Roma 56

 

Prezzi

Intero     8 €

Ridotto  3 € (per gli under 14)

 

 

Credits

 

interpreti

Simone Famiglietti

Chiara Illiano

Tommaso Marmora

Claudia Rossi

Alessandra Lombardi

Marco Greco

Giovanni Spagnoli

Elisabetta Pasini

Carlo Gimondi

 

impianto scenico

Angelo Francabandiera

Matteo Noli

 

luci e audio

Matteo Noli

 

costumi

Luca Galletti

 

regia

Paolo Starvaggi

 

 


 

Personaggi e interpreti

George Featherstone . . . . . . . . . . . . . . . Simone Famiglietti

Daphne, fidanzata di George . . . . . . . . . Chiara Illiano

Henry Ponsomby, padre di Daphne . . . . Tommaso Marmora

Julia Ponsomby madre di Daphne . . . . . Claudia Rossi

Sadie Banneston, amica di Daphne . . . . Alessandra Lombardi

James Banneston, padre di Sadie  . . . . . Marco Greco

Hicks, cameriere di George . . . . . . . . . . Giovanni Spagnoli

Marta, cameriera di George . . . . . . . . . . Elisabetta Pasini

Marlowe, cameriere dei Ponsomby . . . . Carlo Gimondi

 

 

Sinossi

Inghilterra, anni ’20. Daphne, una giovane esuberante, ama e vuole in sposo George, timido ma facoltoso trentacinquenne. Ma il matrimonio è contrastato: il padre di lei chiede tempo e i due innamorati, per accorciare i tempi, si fingono amanti. Il povero George si ritrova ingarbugliato in una serie di equivoci e apparenti compromissioni amorose.

 

 

Presentazione

Dopo essersi cimentati con il raffinato nonsense di Achille Campanile (“Amleto in trattoria”), i Giovani della Meteor rivisitano un altro autore storico, il commediografo tedesco Karl Valentin, il padre del moderno “cabaret”.

Commedia che oggi definiremmo di impianto classico, “Una ragazza in gamba” gioca sul ritmo veloce, sulle trovate linguistiche e sulla satira della borghesia anni ’20. Anche a distanza di quasi cent’anni, i dialoghi e le situazioni al limite dell’assurdo creati da Valentin risultano ancora piacevolissimi e fanno riscoprire al pubblico odierno, spesso bersagliato da una certa comicità banale e dozzinale, un modo intelligente di ridere.

 

 

 

L’autore

Karl Valentin (1882) non voleva fare il falegname: era attratto dalla vita dei cabaret e dei teatri, le cui scene cominciò a calcare saltuariamente nel 1902.

Messo a punto un particolare strumento musicale di sua invenzione, l’orchestrion, Valentin, con lo pseudonimo di Charles Fey, intraprese nel 1907 una tournée di un mese in Germania Est, un insuccesso clamoroso. Ma l’anno seguente il pubblico inizia ad apprezzarlo, grazie ai primi monologhi da lui composti, che gli valsero l’ingaggio al Frankfurter Hof di Monaco di Baviera.

Esponente di spicco del cabaret tedesco, Valentin fu attore comico di innovazione, tanto da divenire in breve tempo un punto di riferimento per artisti che da lui presero spunto, come il grande Bertolt Brecht. Scrisse numerosi spettacoli e sketch comici, di humour tipicamente dadaista.

Rimasto accidentalmente chiuso all’interno di un teatro di Monaco, il freddo patito durante la notte nei locali non ri-scaldati gli procurarono complicazioni polmonari che lo portarono in breve alla morte nel febbraio del 1948.

 

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